”… Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere…”
(Jim Rohn)
Da anni lavoro su me stessa a contatto con gruppi di persone, soprattutto donne, sul tema della corporeità. E’ sicuramente un tema vastissimo, che include al suo interno differenti possibilità di esplorazione spaziando dalle pratiche di meditazione, allo yoga, alla bioenergetica, alla DMT- Danzamovimentoterapia.. e tante altre tecniche espressive del Sé.
Ciò che ritengo interessante è l’obiettivo sul quale tutte operano ossia tutte lavorano a livello olistico a favore della Consapevolezza corporea dell’individuo. Nello specifico quando parlo di Consapevolezza corporea intendo una presa di coscienza del fatto che il nostro corpo non è solo materia che occupa uno spazio ma bensì è materia vivente, non solo in termini organici. Il corpo è un insieme di organi, “macchina perfetta” dove ognuno svolge la sua funzione. Tuttavia può accadere qualcosa per cui questa “macchina” meravigliosa si inceppa, rallenta, si blocca. Sicuramente è fondamentale appoggiarci alla scienza medica che ci porta a comprendere cause e concause; ma aldilà di questo non dimentichiamo di riconoscere che nella nostra “macchina” si è creato un Disequilibrio. Con questo termine prendo in considerazione l’area organica ma anche un'altra area spesso sottovalutata, ossia quella emotiva. Le emozioni sono un mondo ricco e complesso e costituiscono la nostra Interiorità; sono un canale espressivo importante ed utile quando sappiamo riconoscerle e gestirle. Non esiste una ricetta speciale per arrivare a questo ma è fondamentale Ascoltarsi. Ciò che accade nel nostro corpo spesso è un campanello, un segnale da cogliere. Qualcosa avviene in noi ed abbiamo il dovere verso noi stessi di accoglierlo ed ascoltarlo. Il corpo comunica. Questa non è la classica frase precostituita ma è una realtà studiata da anni dalla medicina naturale, olistica e psicosomatica. Le emozioni inespresse e non canalizzate nel verbale trovano un’altra via per manifestarsi e ciò avviene nel fisico.
Qui subentra l’importanza del gruppo ed il valore che può assumere per l’individuo.
Sono arrivata nel tempo, dopo percorsi di vario tipo, a captare l’esigenza di dar spazio anche al mio corpo ed a sperimentarmi nel gruppo. Ho capito che non esiste divisione tra psiche e corpo, e quindi se siamo una “macchina perfetta” anche le nostre emozioni e stati d’animo sono funzionali così come sono, semplicemente vi è una grande necessità di armonizzarli. Ho così scoperto ed iniziato ad approcciarmi al canale della DMT- Danzamovimentoterapia, in cui sto ultimando la mia formazione, come una possibilità di esprimersi, di creare attraverso il movimento, di dar voce al proprio mondo interno, al proprio essere. Credo nell’importanza del gruppo come occasione di crescita, di rispecchiamento. Stare nel gruppo con persone che lavorano su se stesse, anche se tutte in direzioni e modalità diverse, permette di confrontarsi e di elevare la propria energia ed il proprio grado di consapevolezza.
Quando una situazione particolare o una persona in particolare ci richiama è perché la nostra energia ci attira verso quello che abbiamo davanti e perché probabilmente quello è il nostro momento. Non esiste nulla che accada senza il famoso “Perché”; solo che a volte non è chiaro e limpido. Dobbiamo avere la voglia ed il desiderio di andare oltre, di approfondire ciò che appare. Spesso arriviamo a comprensioni inaspettate in momenti inattesi, lungo un percorso intrapreso di ricerca di consapevolezza e di chiarezza. La forza del gruppo stà nella possibilità di dedicarsi uno spazio protetto, non giudicante, in cui sentirsi pienamente accolti ed essere pienamente sé stessi, o perlomeno provarci. Lasciare emergere la nostra Autenticità è fondamentale e questo accade nel lavoro corporeo. Non abbiamo più barriere ed anche se cerchiamo di mascherare, il gruppo diventa un’occasione, in cui il nostro corpo parla e lascia uscire ciò che è celato. Ci vergogniamo spesso e tendiamo a nascondere i segni e le caratteristiche che possono metterci a nudo davanti agli altri ma questo reprime la nostra autenticità. Il gruppo accoglie, sente, percepisce, riconosce e può dare un rimando e noi stessi ad un certo punto non possiamo far altro che cedere alla nostra saggezza interiore e lasciarci andare. Lasciare andare, permetterci di ascoltarci, di sentirci, di essere, accettare ciò che semplicemente si manifesta è il più grande dono che possiamo fare a noi stessi. Questo è un grande passo per volerci davvero bene. Dedicarci uno spazio al sicuro, senza giudizio, permettersi di far emergere le nostre ombre e darci delle nuove possibilità.
Grazie a chiunque abbia dedicato un po’ del suo tempo a leggere queste mie riflessioni, ed augurandovi di trovare la vostra Via Interiore ed il vostro Tempo per ascoltarvi e riflettere su voi stessi, vi auguro Buon cammino di ricerca della Luce.
Jessica Alberti
laureata in Psicologia Clinico-Dinamica presso l’Università degli Studi di Padova, in fase finale di Iter formativo in DMT – Danzamovimentoterapia. Al momento lavora come educatrice in una residenza per disabili con problematiche comportamentali.